May (2002)

May, interpretata da una strepitosa Angela Bettis, è affetta, sin dall’infanzia, da un problema fisico, con tutte le drammatiche conseguenze del caso. Le sue qualità sono innumerevoli, ma nessuno le ha mai riconosciute, apprezzate. Il risultato di tutto ciò? Una donna fragile, corrosa dalla solitudine, affamata d’amore, il cui unico appiglio è una bambola…May è una pellicola apparentemente paradossale e disturbante, ma il fulcro, in verità, è il terribile isolamento della protagonista, tutto il disamore patito. In definitiva, più dolente che cruento.

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L’oro del suo verbo

Sonno profondo, buio nel buio, incoscienza…Un’immensa piazza adornata da un marmoreo tempio una luce astrale l’illumina in maniera fantasmagorica è un fulgore vivissimo ultraterreno celestiale la piazza per effetto di siffatta luce è imbevuta d’un biancore abbacinante trepidante albore che sa d’eternità sono seduta su una scalinata ed accanto a me v’è una ragazza misteriosa non riconosco il suo etereo viso eppure ella si rivolge a me con indicibile amorevolezza come se mi conoscesse da sempre i suoi capelli sono tinti d’un biondo ambrato reso ancor più chiaro dal lucore che ci pervade il suo discorso è incentrato sulla maestà dell’amore ed è adornato dall’immacolato timbro della sua voce dialoghiamo soavemente ed io sento nascere entro di me una mitezza ineffabile la sua grazia è immensa e rifulge assieme all’oro del verbo suo improvvisamente levo lo sguardo al cielo e m’accorgo che non v’è alcun astro nella volta sgomenta abbasso gli occhi incastonandoli nei suoi roventi d’inesprimibile ardore tutta la luce in verità promana da lei solamente da lei…Risveglio, dolcezza, serenità.

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Saint Maud (2019)

L’inizio della pellicola ci pone dinanzi a una giovane terribilmente sola, senza occupazione, il cui unico appiglio è la fede in Dio. Dopo di che, una nuova occasione di lavoro: assistere Amanda, ex ballerina, gravemente malata. Amanda è tutto il contrario di Maud, poiché desidera trascorrere il poco tempo che le rimane nel piacere. Nonostante tanta differenza, tra di loro scatterà qualcosa di profondo, ma purtroppo i diversi intenti…Il prosieguo ve lo risparmio, ovviamente. Saint Maud, narra una caduta inarrestabile, visionaria e struggente, che ci lascerà senza parole.

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Dark water (2002)

Dark water, di Hideo Nakata, è una perfetta ed inquietante ghost-story,  dove una donna, appena divorziata, dovrà proteggere sua figlia e se stessa da…Storia, fotografia, ritmo ed atmosfera, sono impeccabili. Imperdibile, per gli appassionati del genere.

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Roadgames (1981)

Roadgames è un egregio thriller “on the rood”, ricco di humor, con Stacy Keach e Jamie Lee Curtis in gran spolvero. Scorre ed appassiona, dall’inizio alla fine, che è un piacere e il contesto australiano aggiunge ulteriore sapidità.

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Il bacio della pantera (1942)

Capolavoro dal ritmo perfetto, inappuntabile; la storia d’amore, l’ordinario e le ferine mutazioni, s’alternano in modo magistrale, generando, in tal modo, emozioni senza sosta. Le scene notturne, girate con rara maestria, ammaliano ed angustiano, al contempo. Il remake non regge il confronto, nonostante la presenza dell’affascinante Nastassja Kinski.

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Quella villa accanto al cimitero (1981)

Pochi mezzi economici? Nessuna paura, poiché contano ben poco, quando dietro alla macchina da presa ci sono maestri del calibro di Lucio Fulci; eloquenti primi piani di sguardi, espressioni sbigottite e rumori inquietanti, inseriti nel contesto ansiogeno della casa, costituiscono la base dell’opera. Dopo di che, tanto mistero, apparizioni funeste e scene surreali. Cult.

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Luce dei miei occhi (2001)

Una storia intensa, intrisa di solitudine, difficoltà ed ostacoli, ma anche di grandi slanci del cuore. Un incontro, quello tra Antonio e Maria, che darà vita a una relazione che però stenterà a decollare, poiché Maria reca in sé il peso di tante delusioni e quindi è incline all’autodifesa…Come andrà a finire? A voi scoprirlo, ovviamente…Eccellenti, tendenti all’onirico, le scene notturne, spesso supportate dalle fantasticherie di Antonio (Luigi Lo Cascio). Sandra Ceccarelli, travagliata e sensuale, avvolge e conturba fortemente. Infine, la colonna sonora, affidata a Ludovico Einaudi. Vi pare poco?

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Soldato blu (1970)

Soldato blu, ovvero il primo western che rese giustizia ai nativi; la storia d’amore, originale ed intensa, cercherà  di contrapporsi alla tragedia incipiente, come una fiammella nella tenebra… Candice Bergen e Peter Strauss? Straordinari.

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