Essi Vivono (1988)

Il maestro John Carpenter confeziona un film memorabile. Solo un’avvincente storia? No, molto di più, un’efficacissima allegoria dell’odierna società capitalista.
“Essi vivono e ci renderanno schiavi finché non li scopriremo”.

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Hannah Arendt (2012)

La storia della famosa filosofa tedesca, autrice de La banalità del male, opera imprescindibile per capire, a fondo, le ragioni degli orrori della Germania Nazista. Prestigiose le sue frequentazioni: allieva di Martin Heidegger, dal quale s’allontanò, Karl Jasper e Walter Benjamin. Film profondo, ma senza pesantezza.

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Vivere (2019)

Francesca Archibugi confeziona un’opera intensa, appassionata, dalle molteplici tematiche sottese, seppur non esente da sbavature. Vivere, ci mostrerà le tante magagne di questa società, ma anche quel poco di buono che ancora esiste e resiste. Non impeccabile, ma più che sufficiente.

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Nell’oscurità

Ore: stridii e palpiti, non di questo mondo. Sono dominata dalla caligine, che non desidera alcunché, se non trattenermi. Non un raggio di candore, un amoroso mormorio, nulla di tutto ciò.

Giorni: bisbigli dominano, spietati ed agghiaccianti. Solo fuochi fatui aleggiano, disvelando una landa pregna d’ira, disamore e latrati.
Rabbrividisco, innanzi a quest’Ade, abitato d’anime colme di rabbia, tormenti e smanie, ma non ho scelta, poiché qui sono confinata. La scorsa notte mi sono imbattuta in un fosco sentiero e l’ho percorso sino in fondo. Risultato? Mi sono ritrovata dinanzi ad un sinistro muro, l’invalicabile portale dell’averno. Nessun varco, quindi, nulla di nulla.

Settimane: mi sono accucciata in un angolo, infreddolita e lacerata dall’assenza, affissando la volta, cosparsa di nere escrescenze e famelici corvi. Al di là, solo ghiaccio, lapidi divelte e sagome
spettrali, fluttuanti in una bruma vischiosa.

Mesi: inquietanti figure femminili, convulse e bramose, s’avvicinano, alitando ombre. Le temo, provo paura? Non lo so, non possiedo più nessuna certezza. Senza proferire verbo alcuno, s’acquattano accanto a me, suadentemente, disperdendo, lentamente, il loro furore. Le carezzo, sapientemente, donando loro dei surreali baci, imbevuti di tenebra. Per tutta risposta, affissandomi implacabilmente, si lacerano le vesti,
offrendomi il loro demonico e smodato spasimo.

Anni: buio, tenebrore ed aliene
mutanti che ritornano, senza posa…Oscurità, gemiti e dissoluzione.

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Searching (2018)

L’affannosa ricerca, da parte di un padre, della figlia scomparsa misteriosamente. Thriller avvincente e originale, poiché lo scenario, per gran parte del film, è costituito da due schermi, ovvero il pc del padre e quello della figlia. La pellicola, inoltre, non si limita alla storia, all’indagine, ma offre parecchi spunti, temi, su cui riflettere. Ottimo.

Magic Magic (2013)

Alicia, una ragazza ipersensibile e fragile, raggiunge la cugina in Cile. Il preesistente disagio interiore di Alicia, verrà attaccato, in modo virulento, dal paesaggio esotico e da tutta una serie di eventi che porteranno ad un finale di forte impatto. Magic Magic, in estrema sintesi, è un’opera che s’inoltra nei meandri della psiche, sospesa ed angosciante, con Juno Temple che non delude le aspettative. Ansiogeno.

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37 seconds (2019)

Il fulcro del film: la sofferenza e le paure di Yuma, ma anche tutto il suo coraggio, la sua forza di volontà; l’immane desiderio di sentirsi viva, di scoprire il mondo e le sue radici…37 seconds è un profluvio d’emozioni, dall’inizio alla fine, perciò aprite il vostro canale empatico e sintonizzatevi su Yuma. Fragilmente forte.

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