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Camper killer (2018)

L’inizio m’ha fatto pensare a Christine – La macchina infernale, in versione camper, ovviamente con una distanza d’anni luce dal capolavoro di Carpenter. Cammin facendo, le cose prenderanno una piega diversa ed entrerà in ballo dell’altro. La pellicola, nonostante numerosi inciampi, riesce ad infastidire, angosciare, discretamente, grazie anche all’ambientazione desertica e al sinistro camper. Sufficienza risicata.

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L’esperimento del dottor K. (1958)

L’esperimento del dottor K. è un autentico capolavoro, con richiami kafkiani ed almeno due o tre scene, assolutamente geniali. Il film scorre alla grande e lo stile anni cinquanta gli dona un fascino ulteriore; l’eleganza della casa, il ridente giardino, nonché la finezza dei tanti particolari, uniti alla travagliata bellezza della moglie Hélène, fanno da perfetto contraltare alla vicenda centrale, assai cupa ed inquietante.

P.s. Il remake, diretto da Cronenberg? Ottimo, certo, ma questo è l’originale, in tutto e per tutto…

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Turistas (2006)

Non rappresenta lo stato dell’arte del genere, però intrattiene discretamente; l’inizio non è entusiasmante, ma la seconda parte convince pienamente, grazie alle sapienti riprese, il contesto inquietante, aggravato dalle paure dei protagonisti e l’ottimo ritmo. Sufficienza piena.

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Il giardino delle vergini suicide (1999)

Cinque sorelle, affascinanti, intelligenti e sensibili, incredibilmente legate tra di loro, sono soffocate da una madre autoritaria, ottusa e da un padre anodino, chiuso in un mondo tutto suo. La morte della sorella minore, darà il via a una serie di eventi che porteranno le sorelle a…L’eccellente esordio di Sofia Coppola, tratto da una storia vera, colpisce con vigore, lasciandoci in preda a un profluvio d’emozioni, dalle tinte inesorabilmente fosche. Amaramente eccelso.

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May (2002)

May, interpretata da una strepitosa Angela Bettis, è affetta, sin dall’infanzia, da un problema fisico, con tutte le drammatiche conseguenze del caso. Le sue qualità sono innumerevoli, ma nessuno le ha mai riconosciute, apprezzate. Il risultato di tutto ciò? Una donna fragile, corrosa dalla solitudine, affamata d’amore, il cui unico appiglio è una bambola…May è una pellicola apparentemente paradossale e disturbante, ma il fulcro, in verità, è il terribile isolamento della protagonista, tutto il disamore patito. In definitiva, più dolente che cruento.

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Saint Maud (2019)

L’inizio della pellicola ci pone dinanzi a una giovane terribilmente sola, senza occupazione, il cui unico appiglio è la fede in Dio. Dopo di che, una nuova occasione di lavoro: assistere Amanda, ex ballerina, gravemente malata. Amanda è tutto il contrario di Maud, poiché desidera trascorrere il poco tempo che le rimane nel piacere. Nonostante tanta differenza, tra di loro scatterà qualcosa di profondo, ma purtroppo i diversi intenti…Il prosieguo ve lo risparmio, ovviamente. Saint Maud, narra una caduta inarrestabile, visionaria e struggente, che ci lascerà senza parole.

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Dark water (2002)

Dark water, di Hideo Nakata, è una perfetta ed inquietante ghost-story,  dove una donna, appena divorziata, dovrà proteggere sua figlia e se stessa da…Storia, fotografia, ritmo ed atmosfera, sono impeccabili. Imperdibile, per gli appassionati del genere.

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Roadgames (1981)

Roadgames è un egregio thriller “on the rood”, ricco di humor, con Stacy Keach e Jamie Lee Curtis in gran spolvero. Scorre ed appassiona, dall’inizio alla fine, che è un piacere e il contesto australiano aggiunge ulteriore sapidità.

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Il bacio della pantera (1942)

Capolavoro dal ritmo perfetto, inappuntabile; la storia d’amore, l’ordinario e le ferine mutazioni, s’alternano in modo magistrale, generando, in tal modo, emozioni senza sosta. Le scene notturne, girate con rara maestria, ammaliano ed angustiano, al contempo. Il remake non regge il confronto, nonostante la presenza dell’affascinante Nastassja Kinski.

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Quella villa accanto al cimitero (1981)

Pochi mezzi economici? Nessuna paura, poiché contano ben poco, quando dietro alla macchina da presa ci sono maestri del calibro di Lucio Fulci; eloquenti primi piani di sguardi, espressioni sbigottite e rumori inquietanti, inseriti nel contesto ansiogeno della casa, costituiscono la base dell’opera. Dopo di che, tanto mistero, apparizioni funeste e scene surreali. Cult.

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