Dark water, di Hideo Nakata, è una perfetta ed inquietante ghost-story, dove una donna, appena divorziata, dovrà proteggere sua figlia e se stessa da…Storia, fotografia, ritmo ed atmosfera, sono impeccabili. Imperdibile, per gli appassionati del genere.
Roadgames è un egregio thriller “on the rood”, ricco di humor, con Stacy Keach e Jamie Lee Curtis in gran spolvero. Scorre ed appassiona, dall’inizio alla fine, che è un piacere e il contesto australiano aggiunge ulteriore sapidità.
Capolavoro dal ritmo perfetto, inappuntabile; la storia d’amore, l’ordinario e le ferine mutazioni, s’alternano in modo magistrale, generando, in tal modo, emozioni senza sosta. Le scene notturne, girate con rara maestria, ammaliano ed angustiano, al contempo. Il remake non regge il confronto, nonostante la presenza dell’affascinante Nastassja Kinski.
Pochi mezzi economici? Nessuna paura, poiché contano ben poco, quando dietro alla macchina da presa ci sono maestri del calibro di Lucio Fulci; eloquenti primi piani di sguardi, espressioni sbigottite e rumori inquietanti, inseriti nel contesto ansiogeno della casa, costituiscono la base dell’opera. Dopo di che, tanto mistero, apparizioni funeste e scene surreali. Cult.
Una storia intensa, intrisa di solitudine, difficoltà ed ostacoli, ma anche di grandi slanci del cuore. Un incontro, quello tra Antonio e Maria, che darà vita a una relazione che però stenterà a decollare, poiché Maria reca in sé il peso di tante delusioni e quindi è incline all’autodifesa…Come andrà a finire? A voi scoprirlo, ovviamente…Eccellenti, tendenti all’onirico, le scene notturne, spesso supportate dalle fantasticherie di Antonio (Luigi Lo Cascio). Sandra Ceccarelli, travagliata e sensuale, avvolge e conturba fortemente. Infine, la colonna sonora, affidata a Ludovico Einaudi. Vi pare poco?
Ringu, insieme a Ju On, è la migliore ghost-story giapponese. Inquietante? Si, molto; quindi preparatevi ad affrontare questo oscuro sospiro, sibilante e penetrante, che forse vi lascerà senza macchia, ma non senza paura.
Soldato blu, ovvero il primo western che rese giustizia ai nativi; la storia d’amore, originale ed intensa, cercherà di contrapporsi alla tragedia incipiente, come una fiammella nella tenebra… Candice Bergen e Peter Strauss? Straordinari.
Non dire altro, ogni parola è inutile, solo preparati, Amazzone tra le Amazzoni. Tu sei la temeraria, l’irrefrenabile, la furiosa illuminata. Assaggia il vento, l’acre odore della polvere rutilante e il potere dell’ira. Eletta, rivestiti della tua immane forza e pingi il tuo corpo con colori di guerra. Non temere la tua collera, densa d’apocalissi e tormenti, poiché ti guiderà alla gloria. Le orde nemiche sono alle
porte e solo un pugno di guerriere, stremate, è a presidio. Adorata regina nostra, indossa la tua armatura ed impugna la tua aurea ascia. Eccelsa, dipana le tue chiome di pece e lancia il guardo tuo, furibondo, verso i confini del regno. Signora onnipotente, le tue fedelissime sono pronte a lanciarsi, sprezzanti, nell’esiziale mischia. Invitta ed implacabile Pentesilea, noi ti seguiremo, unite ed indomite, sino all’occaso polverulento. Il tuo destriero scalpita, quindi guidaci alla pugna, poiché noi non temiamo nulla. Simili ad Erinni, noi devote, attendiamo il tuo immane, rovinoso, cenno. Ordunque, inarrestabile sovrana, sprona l’oscuro corsiero, fluttuando nel vento e noi t’accompagneremo, impavide, scagliandoci al tuo seguito. Roventi fiamme, combatteremo eroicamente, senza alcun tremore, sfidando il ferale fato.
Gran bel film, tratto da una storia vera, con una bravissima Emma Watson; durante il colpo di stato di Pinochet, Lena, una giovane tedesca rimasta sola, si metterà alla ricerca del suo ragazzo. Si spingerà, in tal modo, sino a una zona interdetta, ove domina un’inquietante setta religiosa…Il buio della ragione.
Tedioso per tre quarti della sua durata, riesce a riscattarsi nell’ultima parte, grazie ad alcune scene visionarie di forte impatto, in grado di scuoterci dal torpore. Finale abbastanza deludente, poiché fatto alla bell’e meglio, senza preludere ad un sequel. Sufficienza risicata, solo grazie alla seconda parte.
