Liberamente ispirato a un racconto di Anton Cechov, Il regno d’inverno si presenta come un’opera suggestiva, avvolgente e profonda…L’ipnotico incanto di luoghi remoti (l’Anatolia) e i dialoghi di spessore, impregneranno totalmente la nostra psiche, sospingendoci verso la trasmutazione finale, liberatoria. Capolavoro.
The ward è un thriller psicologico, diretto da John Carpenter, dotato di una trama complessa, estremamente cupa, angosciante, con personaggi di spessore che c’intrigheranno alquanto. Finale magistrale e sufficienza piena.
Al di là delle discussioni che generò tale film, ovvero come leggerlo (politicamente o meno), Invasion of the body snatchers resta un capolavoro immortale, un rutilante,avvincente, vessillo del genere fantascientifico. Imprescindibile.
Lodevole trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Virginia Woolf. Le vicende di Orlando, che nel corso dei secoli intraprenderà un cammino di cambiamento di genere, sono riportate nel pieno rispetto dell’opera di Virginia. Riepilogo? Un’opera colta, sfarzosa, multiforme ed ineccepibile, con una superba Tilda Swinton.
M’ha lasciato basito, senza parole… La storia di Debra, una Sienna Miller immensa, empaticamente travolgente, m’ha assorbito totalmente, trascinandomi al suo interno. Una storia colma di vicissitudini, cadute, ma anche tanta forza e prese di coscienza.
L’ennesima trasposizione dell’Amleto, di Shakespeare? Non proprio, poiché qui il fulcro è Ofelia, la sua esistenza, la sua storia. L’apertura è da brividi, almeno per me: Ophelia, di J.E.Millais, appassionato dipinto Preraffaellita ed è ben noto quanto il movimento Preraffaellita amasse la figura di Ofelia. Daisy Ridley, l’attrice che interpreta Ofelia, è perfetta per incarnare l’ideale Preraffaellita; carnagione eburnea, spirituale sensualità e mistero. Inoltre, la perfetta ambientazione ed alcuni momenti gotici, donano un ulteriore fascino al film. Insomma, un’appassionante, struggente, storia d’amore, con Ofelia che ci ammalierà grazie alla sua venustà, il suo amore straripante, il folle tormento, nonché la sua forza.
Tecnicamente perfetto, adrenalinico, vorticoso ed appassionante, ergo impossibile da dimenticare. Inoltre, nella strabiliante colonna sonora, sono presenti due canzoni di Meiko Kaji, cantante ed attrice giapponese che mi piace molto. I titoli delle canzoni? Shura no hana e Urami bushi. Un doppio applauso a Quentin Tarantino ed Uma Thurman.
Due giovani, in vacanza in Islanda, scopriranno d’essere rimasti completamente soli. Non aspettatevi una storia ricca di colpi di scena e azione, poiché i punti forti sono ben altri. La forza del film consiste nella fotografia, nell’atmosfera surreale, onirica, nonché nel rapporto tra i due ragazzi e nelle loro reazioni, sempre più contrastanti. Merita, a mio avviso, a dispetto di alcune critiche ricevute.
Siete alla ricerca d’emozioni soavi? Se si, non perdetevi questa incantevole gemma; timidezza, sentimenti ed altruismo, veleggeranno assieme all’essenziale poeticità degli haiku. Insomma, una storia appassionante, una ricerca febbrile, tesa tra presente e passato, con un finale estasiante. Tutte le note dell’anima e i colori del cuore, vi pervaderanno, delicatamente.
Tre aggettivi? Intenso, commovente e profondo…La pellicola è collocata su tre diversi piani temporali e ci narrerà le vicende di Sidney Hall. Sidney è intelligente, anticonformista, sensibile e possiede una grandissima attitudine per la scrittura…Le tematiche sottese al film sono tantissime: la diversità e il talento con tutti i suoi pro e contro; i problemi familiari; l’incanto del primo amore; il bullismo; il rapporto con il successo; l’infedeltà e il senso di colpa; il dolore susseguente a una perdita e le crisi psicologiche. Deliziosa Elle Fanning, ma bravissimi tutti. Caldamente consigliato.