Ore: stridii e palpiti, non di questo mondo. Sono dominata dalla caligine, che non desidera alcunché, se non trattenermi. Non un raggio di candore, un amoroso mormorio, nulla di tutto ciò.
Giorni: bisbigli dominano, spietati ed agghiaccianti. Solo fuochi fatui aleggiano, disvelando una landa pregna d’ira, disamore e latrati.
Rabbrividisco, innanzi a quest’Ade, abitato d’anime colme di rabbia, tormenti e smanie, ma non ho scelta, poiché qui sono confinata. La scorsa notte mi sono imbattuta in un fosco sentiero e l’ho percorso sino in fondo. Risultato? Mi sono ritrovata dinanzi ad un sinistro muro, l’invalicabile portale dell’averno. Nessun varco, quindi, nulla di nulla.
Settimane: mi sono accucciata in un angolo, infreddolita e lacerata dall’assenza, affissando la volta, cosparsa di nere escrescenze e famelici corvi. Al di là, solo ghiaccio, lapidi divelte e sagome
spettrali, fluttuanti in una bruma vischiosa.
Mesi: inquietanti figure femminili, convulse e bramose, s’avvicinano, alitando ombre. Le temo, provo paura? Non lo so, non possiedo più nessuna certezza. Senza proferire verbo alcuno, s’acquattano accanto a me, suadentemente, disperdendo, lentamente, il loro furore. Le carezzo, sapientemente, donando loro dei surreali baci, imbevuti di tenebra. Per tutta risposta, affissandomi implacabilmente, si lacerano le vesti,
offrendomi il loro demonico e smodato spasimo.
Anni: buio, tenebrore ed aliene
mutanti che ritornano, senza posa…Oscurità, gemiti e dissoluzione.
Menù: storia avvincente, in grado di salire, senza soluzione di continuità, sino al finale; ambientazione di grande impatto, nonostante gli esigui mezzi a disposizione; ottima resa della psiche dei protagonisti; tanta azione, nonché innumerevoli sorprese. Incubi spaziali.
L’affannosa ricerca, da parte di un padre, della figlia scomparsa misteriosamente. Thriller avvincente e originale, poiché lo scenario, per gran parte del film, è costituito da due schermi, ovvero il pc del padre e quello della figlia. La pellicola, inoltre, non si limita alla storia, all’indagine, ma offre parecchi spunti, temi, su cui riflettere. Ottimo.
Un viaggio, lungo e sofferto, come il giovane protagonista. Un atto di ribellione verso la famiglia e una società senz’anima. Un’immersione nella natura che è anche un inoltrarsi nei meandri del proprio Sé. Imperdibile.
La ricetta per preparare un film leggendario? Due candidi sposini, cotti a fuoco lento, in un palazzo dall’atmosfera cupa, angosciante. Il contorno? Una coppia di vicini, sinistri e grotteschi, ben rosolati. Buon appetito.
Alicia, una ragazza ipersensibile e fragile, raggiunge la cugina in Cile. Il preesistente disagio interiore di Alicia, verrà attaccato, in modo virulento, dal paesaggio esotico e da tutta una serie di eventi che porteranno ad un finale di forte impatto. Magic Magic, in estrema sintesi, è un’opera che s’inoltra nei meandri della psiche, sospesa ed angosciante, con Juno Temple che non delude le aspettative. Ansiogeno.
Il fulcro del film: la sofferenza e le paure di Yuma, ma anche tutto il suo coraggio, la sua forza di volontà; l’immane desiderio di sentirsi viva, di scoprire il mondo e le sue radici…37 seconds è un profluvio d’emozioni, dall’inizio alla fine, perciò aprite il vostro canale empatico e sintonizzatevi su Yuma. Fragilmente forte.
Gwyneth Paltrow ce la mette tutta, ma la pellicola non riesce a rendere, in tutto e per tutto, la tormentata genialità di Sylvia Plath. Comunque è l’unico film su Sylvia, quindi…Discreto.
Il film s’apre con gli attori che entrano in scena senza costumi, dialogando tra di loro. La realtà, piano piano, cederà il posto alla piece teatrale, ovvero Zio Vania, di Anton Cechov.
Louis Malle confeziona una pellicola degna di nota, impreziosita dalla prestazione di Julianne Moore, nel ruolo di Elena. Intenso.
Una pietra miliare del cinema moderno: due angeli sono in grado di percepire i pensieri degli umani, ma l’impossibilità di stabilire un contatto autentico, del corpo e del cuore, li affligge terribilmente ed allora…Sublime, infine, la trapezista; solitaria beltà, immersa nelle sue elucubrazioni, asperse di malinconia. Indimenticabile.